Black Italy . www.blackitaly.net .
E’ sempre un piacere per me scoprire nuovi lavori italiani, anche di qualche anno fa, che non avevo avuto l’opportunità di ascoltare al momento dell’uscita e questo è proprio il caso di “ebYm”, primo album del progetto Asofy, dietro cui si cela il mastermind Tryfar, che si occupa di tutti gli strumenti e delle voci. Il CD in questione è uscito ben sette anni fa tramite la Trazeroeuno e si snoda in sette capitoli inquietanti e disturbanti a cavallo tra il black metal primordiale, che rimanda al Burzum più ispirato e il doom con l’aggiunta di tastiere asettiche e dissonanti che aumentano il disagio e l’alienazione delle canzoni. Nonostante la proposta di un genere in cui è difficile far emergere la propria voce, Tryfar dimostra una buona personalità e padronanza dei propri mezzi e riesce a creare un lavoro articolato e impegnativo nell’ascolto indagando i recessi più inaccessibili del suo essere. Inoltre è assolutamente da segnalare l’uso della lingua italiana in tutte le liriche, un fatto che nel 2001 era insolito e inusuale. La forza di “ebYm” sta nelle forti emozioni che riesce a suscitare nell’ascoltatore, emanando una estrema malinconia e angoscia, che però alla lunga rende pesante l’ascolto, ma credo che se la durata complessiva fosse stata più contenuta, invece dei quasi quarantacinque minuti, questo difetto non ci sarebbe stato. Particolare attenzione è stata dedicata anche all’artwork e alla confezione di cartoncino, perché nella loro semplicità risultano molto eleganti e raffinate, un gioiello da collezionisti, quindi se riuscite a trovarlo io vi consiglio di prenderlo, soprattutto per chi ama tali sonorità. (MohrTheCruel)
Doom Metal . www.doom-metal.com .
Asofy is a one man band by a guy from Milan, Italy, who calls himself Tryfar. The nickname has a Norse sound to it, but this would hardly be the first time that an Italian has used a Norwegian name. This CD has been released twice thus far; the first time in 2001 and the second time in 2004. Both times the release was made by the label Trazeroeuno (who have strangely enough labeled the band under sludge/doom).
The musical style of Asofy is mainly an experimental form of melodic doom/black. Usually, the music is dripping with melancholy, but the tormented, wailing vocals and occasional extreme outbursts of fast drumming also give it a rather tormented sound. This combination gives the music a highly emotional aura of everything from anxiety, depression and desperation. It’s actually so emotional that it might be hard for some listeners to swallow.
Although I find many bands which have clear similarities to Asofy, I can’t really say that this CD sounds like any of them. Perhaps Bethlehem and Winterkou would be the bands who lie the closest. Other bands which come to mind as I listen to this are Katatonia, Dolorian, Ulver and Tristitia. But still, as said, it’s a very original work. I guess this is mostly due to the experimental nature of the music.
As far as I know the only place to actually get hold of this CD is from the artist himself. It only costs 5€ for this very professional CD, so you get a lot for your money. When I say professional, I mean in particular that the sound quality is quite high. It is sometimes masked by the noisy guitars, but it’s meant to be that way. Other than that, I would recommend this for those who enjoy the aforementioned bands. At least I know that in my collection, this will have a place amongst the classics. (Arnstein H. Pettersen)
Blackmetalonline . www.blackmetalonline.com . 9/10
Chi si nasconde dietro il progetto Asofy, con lo pseudonimo Tryfar, è un uomo tuttofare che non esiterei a definire, musicalmente, un genio. Questo “ebYm” è un album carico di disperazione, disagio, inquietudine, tristezza, e la consapevolezza di attingere a piene mani dal repertorio “burzumiano” non ha impedito al nostro autore di sfoderare una personalità ed originalità che rendono questo lavoro estremamente variegato nella sua struttura.
L’album ha il tipico suono del black metal ma con una produzione asciutta, vocals strazianti e aguzzi, sampler molto ben organizzati e tastiere alienanti che regalano atmosfere da brivido: un lavoro oscuro, pessimista, nero in cui le songs in italiano denotano una inaspettata liricità al limite del malefico ma fortemente affascinante. Degno di nota è, infine, l’artwork: anch’esso in stile minimale ma capace di contagiare ad un semplice sguardo l’ascoltatore che intuisce da subito di trovarsi di fronte ad un prodotto in cui non sarà possibile scindere e giudicare separatamente le 7 tracce dovendo, piuttosto, lasciarsi trascinare nel vortice di emozioni che il nostro autore riesce ad esprimere con la sua opera: prendere o lasciare! (by MetalLawyer)
Blackterrormetal . www.blackterrormetal.com . s/v
Avete presente i Nortt o in genere il black metal con pesantissime influenze doom? Vi piace? Se è così allora apprezzerete anche questo CD-r professionale, datato 2001, ma reso reperibile soltanto dallo scorso anno da una piccola etichetta underground specializzata su queste cose.
Ciò vuol anche dire che questo è materiale non del tutto recente il quale non rispecchia a pieno le direzioni stilistiche di questa one man band milanese. A confermare questa mia tesi un pezzo che ho sentito su una compilation di una etichetta israeliana, molto più orientato su sonorità funeral doom che black metal propriamente detto.
Nel complesso un buon lavoro fatto da Tryfar, colui che si cela dietro questo progetto, che mischia sonorità grezze e acide, tipicamente black metal, con ritmi lenti, sonnacchiosi, quasi “sludge”.
I testi sono interamente in italiano, anche se è ben difficile capire, distinguere cosa dica nelle sue basse e disperate urla, molto cupe e strazianti.
L’originalità sicuramente c’è, proprio perché, anche se si tratta di un genere sempre più diffuso, specialmente fra le giovani band, non è facile creare determinate atmosfere, Tryfar ci riesce e produce musica interessante, anche se siamo ancora lontani da poterla definire di grande livello.
Il difetto peggiore proviene dalla drum machine a tratti fastidiosa e non campionata in modo impeccabile, poi a volte ci si perde in soluzioni fin troppo abusate all’interno dello stesso disco, ma ripeto, in generale il giudizio è positivo. Da sentire nella prossima sua produzione. by {Mirror}
élskrin . www.elskrin.net . 7/10
One man band capitanata dal tuttofare Tryfar, gli Asofy, sono stati una piacevolissima ed inaspettata sorpresa. “ebYm” è un album colmo di disperazione, malessere e tristezza; glaciale e freddo nel suo incedere destabilizzante. Evidenti similitudini posso essere facilmente rilevati con la musica di Burzum da cui Tryfar attinge a piene mani. Nonostante ciò l’album riesce ad essere più stratificato e variegato di quanto ci si potrebbe aspettare da una mera clone band. Alle influenze sopra elencate bisogna infatti aggiungere una vena black/doom che ricorda certe cose dei Dolorian con in più una dicreta personalità che riesce a traslare il mood tipico del genere in un ottica attuale e quasi asettica.
L’album ha il tipico suono del black metal più minimale con chitarre zanzarose ed una produzione molto scarna, le vocals di chiara matrice “burzumiana” sono lancinanti e taglienti, le tastiere rendono ancor più desolante ed alienante il mood delle song mentre la batteria campionata svolge dignitosamente il proprio compito. Da rimarcare anche l’aspetto visuale dell’intero progetto Asofy che riesce a riprodurre, in maniera molto professionale, il feeling e le peculiarità musicali della band.
Nonostante l’album nella sua intierezza si attesti su livelli più che discreti, le song meglio riuscite sono quelle in cui i passaggi lenti prendono il sopravvento sulle sfuriate, un pò troppo scontate, che di tanto in tanto fanno capolino. Nota di merito va all’opener “In Solitude”, alla variegata ed estraniante “Ill” ed alla strumentale “RedSide”. (by Strenuus)
Melt . melt.splinder.com
Drone-doom di ottima fattura, italianissimo, one-man band, ipnotico…
Headbang . www.headbang.com . 9/10
Di rado la tristezza, tradotta nel linguaggio musicale, mi è parsa si tanto palpabile. Ben pochi Black metal acts sono stati in grado ti trasmettermi determinate emozioni al pari di brani come “A lost forgotten sad spirit” dei mai troppo lodati BURZUM (Free Count Grishnackh NOW !!!). Asofy ci è riuscito pienamente. Questa one-man Black Metal band ruota attorno alla sola figura di Tryfar, il cui intento è, tramite un suono realmente oppressivo e minimale, che tanto mi ha ricordato la sentita pesantezza e tristezza di Burzum dell’e.p. “Aske”, di raggiungere lo scopo della più “semplice e pura espressione del proprio pensiero e sentimento”. Un’espressione che ha come veicolo, fortunatamente, la lingua italiana che, per quanto concerne l’opinione di Tryfar, risulta assai adatta nella trasposizione dei propri sentimenti in liriche e al fine di matenere coerenza nel significato delle parole utilizzate. Parole che descrivono condizioni esistenziali difficilmente sostenibili dalle persone comuni, sensazioni che hanno come denominatore comune la Solitudine, in questo caso intesa come il porsi da distanti osservatori rispetto agli altri, dei quali si aspetta la distruzione di fasulli sentimenti e delle aberranti “virtù” di supeficialità e indifferenza. Sentimenti Puri, sentimenti Forti, laceranti e fastidiosi, purificatori come il Fuoco che spazzerà via in modo definitivo la nullità che ci circonda. Sentimenti che assumono la forma poetica della quale ogni buon lettore potrà godere, e dalla quale potrà capire, prestando attenzione alle parole di Tryfar: “…inutili parole lanciate nel vuoto. e sensazioni che nessuno più raccoglie. attorno… …nessuno, solo il marcio.” (da “Il Marcio”) Sensazioni che credo pochi possano condividere appieno. Degno di nota è senza dubbio l’artwork, anch’esso ad opera di Tryfar, pesonaggio facente parte di So Few Times, la quale si occupa delle vesti grafiche di cd covers e siti internet. Ogni sfaccettatura di questo cd risulta essermi emozionale e seriamente completa da un punto di vista umano, piena espressione dei sentimenti trasmessi dalla musica di Asofy. Unica nota a sfavore è la registrazione, troppo bassa e poco incisiva, delle chitarre. Dettaglio per il quale, di fronte a tanta Arte poetica, e non solo, posso tranquillamente chiudere un occhio. Un’Opera davvero capace di far riflettere su cosa siamo diventati e su ciò che ci circonda. (by Hellraiser)
Metalstorm . www.metalstorm.ee . 8,2/10
The best way to describe this album is the word: DARK which I can already foresee that I will use quite many times in this review. I mean, if you are a fan of melodic metal and genres like : Power metal or “Gothenburg metal” or any other form of “happy” sounding metal, then I think its better if you don’t even bother reading this review and totally ignore the fact that you ever heard of this band and this album. This album is depressive to the maximum level.
Asofy is a one man Italian band that plays a very dark and blackish form of doom metal. The band released their first, and so far their only, official album back in 2001 but have now in 2004 re-released it through the record label Trazeroeuno.
The album starts with some “noisy” guitar sound and some up-tempo drumming and some dark vocals coming straight from the deepest corner of hell. After a couple of minutes the album slows down and creates a very, once again, dark and mega depressive atmosphere which leaves you in such solitude that you will forget about whatever that is going on around you and get lost, deep in your own sorrow.
The album continues in the same way, creating some ultra depressive and slow music with a dark and blackish cover that lays over the music, almost like a person that covers your face with a thin plastic and suffocates you.
Listening to this album makes you feel like you are experiencing some form of lucid dreaming, the darkness of this album feels so real somehow, and while you are lost in your feelings, the faster passages of the album, which is mostly speeded up by the occasional up-tempo drums, wakes you up drowned in your sweat and trapped to your chair, you realise that you are stuck into this darkness… (by Azhidahak)
Benzoworld . www.benzoworld.com . 80/100
Malessere e disperazione: questo è quanto il progetto Asofy si propone di comunicare all’ ascoltatore. Siamo davanti ad una one-man band, incentrata sulla figura di Tryfar, che ci offre una gelida sequenza di brani in pieno Burzum style, pregni di malessere e odio tipicamente nordico. Eppure, dire che Tryfar sia SOLO un fan del nostro Varg è decisamente sbagliato, visto che dal suddetto Conte direi che viene ripreso più il mood di fondo della musica che altro. In sostanza si tratta di misanthropic black metal, con un suono fuzzosissimo e minimale e sezione ritmica campionata, ma emergono diversi altrielementi che coinvolgono l’ ascoltatore nella spirale della ‘disperazione’. Prima di tutto le tastiere e i sampler sono ben orchestrati, rendendo il suono più denso, più corposo, molto più omogeneo del semplice black minimale. Inoltre, le partiture di chitarra mostrano un buon gusto inaspettatamente variegato, con delle punte ‘quasi epiche’ che mi hanno ricordato un po’ il progetto Isengard, nel suo stare in bilico tra la freddezza del BM e un profondo istinto folk tradizionale. Le vocals di Tryfar sono laceranti, urlate, terribili, e leggendo le lyrics si scopre come le sette tracce di “EbYm” siano tutte in italiano e rivelino una liricità ‘nera’ inaspettata. “EbYm” è un prodotto difficile, al limite della frustrazione per quanto oscuro, ma tremendamente affascinante. Ha il fascino proibito del male. This is underground. (by Benzo)
Altare di Giano . www.altaredigiano.it . 6,5/10
Il progetto di Tryfar, potrebbe come ultimamente “è di moda” essere catalogato nel filone depressive black metal, egli stesso cita il Conte nelle sue maggiori influenze,ciò che però caratterizza l’opera è una diversa contestualizzazione.
Burzum ti poneva spesso all’interno di sterminate e oscure foreste, esprimendo il proprio misantropismo, gli Asofy, one man band, sembrano porsi in un contesto più freddo e “urbano”, come da alcune foto ricevute, il miglior posto per apprezzare l’opera è una fredda e buia strada cittadina, nel silenzio.
Inoltre qui sembra di ascoltare un senso di disperazione più asettico e distaccato, forse dovuto anche dall’utilizzo della drum machine che in tal caso sembra proprio accrescere il mood che l’artista vuole trasmetterci.
Le songs sono ricche di arpeggi, voci effettate forse un po’ troppo monocorde e “fantasmi dal profondo”, molto oscure e deprimenti ed inneggianti alla Solitudine scagliandosi contro le anime di plastica che spesso ci circondano.
I circa 45 minuti di durata forse risultano eccessivi, infatti a tratti Tryfar sembra allungare troppo le soluzioni o inserire giri superflui, tanto che penso che il demo possa essere apprezzato a poco alla volta, io infatti l’ho ascoltato così e ho saputo apprezzarlo.
La produzione, seppur buona, secondo me presenta delle chitarre poco incisive e spesso della voce si odono quasi solo i lamenti (non indico questo necessariamente come un difetto, però….), il basso è assente.
Ultimamente gli Asofy hanno rilasciato un nuovo pezzo “Luce” che parteciperà ad una compilation per la Totalrust Music ( etichetta israeliana) e ci mostra delle soluzioni a tratti più pacate e liquide ma pur sempre molto riflessive.
Aspettiamo il nuovo demo di prossima uscita. (by Lord Yshua)